domenica 20 aprile 2014

Bocconcini pasquali

Buona Pasqua a tutti!
E buona gita di Pasquetta domani!
Questi paninetti noi li facciamo spesso, per occasioni particolari o per toglierci degli sfizi quotidiani. 
Oggi ve li proponiamo come "coccola pasquale", e riteniamo siano perfetti anche per il pic-nic di Pasquetta!






Ingredienti:

150 g pomodorini secchi ammorbiditi
erbe aromatiche fresche a piacere (timo, origano, maggiorana..)
250 g farina manitoba
150 g farina integrale
100 g farina 0
4-5 g lievito di birra essiccato ( oppure, per chi possiede il lievito madre, 70 g di lievito madre appena rinfrescato + 2 g di lievito di birra essiccato)
10 g zucchero
10 g sale
280/ 300 g acqua
40 g olio extravergine d'oliva


Procedimento:

Anche nel caso di questi panini ho impastato la sera precedente alla cottura, per poter far riposare il tutto la notte in frigorifero in modo da ottenere una lunga lievitazione, che facilita la riuscita di un pane più digeribile e saporito.
Nella ciotola dell'impastatrice (con la frusta a gancio) ho messo le farine, il lievito essiccato e lo zucchero, ben mescolandoli tra loro. 
Un po' alla volta ho versato l'acqua a temperatura ambiente, impastando bene alla velocità più lenta. 
Quando la massa si è formata ho aggiunto il sale, impastando ancora, e per ultimo ho unito l'olio.
Quando infine l'impasto ha assorbito completamente l'olio ,è omogeneo e si stacca dalla ciotola lasciando le pareti pulite significa che è pronto.
Terminata questa prima fase l'ho riposto in una ciotola di plastica leggermente unta con olio evo, ben coprendola con la pellicola, e l'ho messa in frigorifero per 12 ore.
Il giorno seguente dopo aver estratto la ciotola dal frigorifero, l'ho lasciata a temperatura ambiente, sempre coperta, per circa 2-3 ore.
L'impasto è pronto quando è più che raddoppiato di volume.
L'ho lavorato con delicatezza per non sgonfiarlo e l'ho steso a rettangolo, cospargendolo di grossi pezzetti di pomodori secchi ( fatti rinvenire precedentemente in acqua e olio evo) e di un trito di erbe fresche (io ho usato la maggiorana, ma vanno benissimo anche timo, origano…)
Ho poi formato delle palline…si può dare la forma che si vuole a questi bocconcini, facendoli tondi o a bastoncino, o inserendoli in piccoli stampini.
In quest'occasione  ho usato un graziosissimo stampo in silicone a forma di ovetti pasquali ( quello che possiedo è di Wilton, distribuito in Italia da Decora)!
Ho lasciato riposare, coperto da pellicola, per un'oretta.
Dopo aver preriscaldato il forno a 200°, ho infornato per 10 minuti e poi abbassato a 190°, continuando a cuocere per un'altra decina di minuti.
Dopo aver sfornato, ho estratto dallo stampo e lasciato raffreddare su una gratella per 15 minuti.


lunedì 7 aprile 2014

Biscotti all'olio d'oliva e rosmarino senza lattosio

Oggi un piccolo grande traguardo per il nostro blog! La pagina Facebook ha raggiunto i 100 iscritti e sapere di essere seguite, giorno per giorno, da persone nuove, per noi è una sorpresa e una soddisfazione!

Quindi per prima cosa grazie a tutti voi che ci seguite, e benvenuti a tutti i nostri nuovi lettori!

Per dirvelo a modo nostro, abbiamo scelto di inciderlo su questi biscottini che amiamo in particolar modo… sono dolci ma dal sapore insolito e gradevolissimo…





Ingredienti (per 20 biscotti) :

175 g farina 00
90 g margarina vegetale (oppure 90 g burro)
80 g zucchero
1 uovo
1 tuorlo
1 cucchiaio da minestra di olio extravergine d'oliva
2 rametti di rosmarino


Procedimento:

In un recipiente unire l'uovo, il tuorlo e lo zucchero e lavorarli fino a che il composto risulti omogeneo e morbido. 
Aggiungere la margarina ammorbidita ed incorporare l'olio - meglio se fatto scaldare appena -
Dopo averlo lavato, asciugato e sfogliato, aggiungere il rosmarino, tritato grossolanamente, e infine la farina.
Lavorare bene gli ingredienti fino ad ottenere una pasta morbida.
Lasciarla riposare in frigorifero ben coperta per almeno un'ora.
Stendere la pasta fino ad uno spessore di circa  mezzo centimetro, tagliarla con i tagliabiscotti e disporre i biscotti ottenuti su di una placca da forno, rivestita di carta da forno.
Se possedete delle letterine in plastica come noi, questo è il momento di sbizzarrirvi incidendo i vostri biscottini con le scritte che preferite! 
Preriscaldare il forno a 160°.
Infornare per circa 25 minuti.
Dopo averli sfornati, lasciar raffreddare i biscotti su una gratella.

Si mantengono molto bene in una scatola di latta per parecchi giorni..basta resistere alla tentazione di mangiarli!

martedì 18 marzo 2014

Pane - aperitivo speciale

Domenica a pranzo, per ospiti speciali…un pane - aperitivo speciale!
E' un pane arricchito da ripieni gustosi e stuzzicanti e, accompagnato dal nostro Prosecco preferito ben freddo, apre piacevolmente un pranzetto a cui teniamo particolarmente!






Ingredienti:

Per il pane:

400 g farina manitoba
70 g lievito madre appena rinfrescato**
3 g lievito di birra essiccato
10 g zucchero
8 g sale
270 g acqua
2 cucchiai di olio extravergine d'oliva

** Se non si ha il lievito madre usare il solo lievito di birra essiccato, aumentando la dose per un totale di 10 g

Per il ripieno:

6-7 cucchiai di salsa di pomodoro bella densa
4 zucchine spadellate con olio, scalogno, sale, timo fresco e poi frullate grossolanamente
3 cucchiai di patè di olive verdi
circa 10 olive taggiasche sott'olio snocciolate e tagliate a metà
10 champignon sott'olio tagliati a metà
120 g pancetta affumicata  a dadini, precedentemente rosolata in padella

Gli ingredienti del ripieno sono quelli che ho usato domenica, ma sono variabili a seconda della stagione e di quello che offre il frigorifero! 
Vanno benissimo melanzane o peperoni a dadini, insaporiti da origano, prosciutto o salumi diversi, cubetti di formaggi vari… ogni volta il risultato sarà appetitoso!

Procedimento:

Per il pane, io preferisco la lievitazione lenta, che offre risultati migliori sia in termini organolettici ( migliore sapore e fragranza) sia come migliore digeribilità e leggerezza dell'impasto.
Infatti ho impastato la sera precedente, sabato, alle ore 22 circa: nella ciotola dell'impastatrice ho messo il lievito madre, appena rinfrescato alcune ore prima, e l'ho sciolto bene con parte dell'acqua (circa un terzo) a temperatura ambiente, usando il gancio a foglia.
Quindi, con il gancio per impastare, ho aggiunto la farina setacciata con il lievito di birra essiccato e lo zucchero, e poi un po' alla volta la restante acqua.
Infine ho aggiunto il sale e per ultimo l'olio.
Quando l'impasto è omogeneo e si stacca dalla ciotola lasciando le pareti pulite è pronto e si trasferisce in un recipiente di plastica, unto con olio evo, si copre con la pellicola e inizia la lunga lievitazione.
I tempi della lievitazione dipendono molto anche dalla temperatura; in questo caso ho tenuto la ciotola in una stanza a circa 20° fino alla mattina seguente.

** Anche preparando questa ricetta con il solo lievito di birra essiccato, è meglio preparare l'impasto la sera precedente per permettere una lievitazione lenta.

Il giorno dopo preparare la crema di zucchine e lasciarla raffreddare a temperatura ambiente. E' importante che anche tutti gli altri ingredienti per il ripieno siano a temperatura ambiente al momento di usarli come farcia.
Al momento di dare la forma, ho rovesciato l'impasto, gonfio e soffice, su un tappetino di silicone leggermente spennellato d'olio e, con molta delicatezza per non sgonfiarlo, l'ho steso a rettangolo.
Ho fatto le "pieghe" ( con lo stesso procedimento che potete vedere nella sequenza fotografica della preparazione del "pane girasole").
Poi ho formato una palla e l'ho lasciata riposare, coperta, per 15 - 20 minuti.
Ho di nuovo steso delicatamente l'impasto a rettangolo, l'ho spennellato con poco olio evo e l'ho farcito con i vari ripieni, tenendoli separati uno dall'altro nel seguente modo: una striscia (nel senso del lato lungo) di salsa di pomodoro, sotto una striscia di paté di olive cosparso con le olive a pezzetti, poi una striscia arricchita dai cubetti di pancetta, poi una striscia spalmata con la crema di zucchine ed infine gli champignon.
Attenzione a lasciare i bordi "puliti" per saldare l'impasto.
Infine, aiutandomi sollevando mano a mano il tappetino in silicone, ho cominciato ad arrotolarlo su se stesso dal lato lungo, formando un rotolo e unendo bene i bordi.
Con l'aiuto di una spatola tagliarlo a fette spesse circa 1,5 - 2 cm.
Si ottengono così delle "girelle", che vanno disposte, un po' distanziate, su di uno stampo rotondo dal diametro di circa 28 cm, foderato di carta forno.
Coprire il tutto con la pellicola e lasciar lievitare per 30 minuti circa.
Intanto preriscaldare il forno a 210°.
Togliere la pellicola ed infornare per 15-20 minuti, poi abbassare a 190° e continuare a cuocere per altri 20 minuti circa.
Sformare con cura e lasciar raffreddare su di una gratella per 15 minuti.




E' una ricetta un po' laboriosa, ma diventa più semplice se ci si organizza la sera precedente e se si utilizzano ripieni già programmati e preparati.
Comunque il risultato…ricompensa sempre il lavoro fatto!


mercoledì 12 marzo 2014

Roast beef al mirto e rosmarino

Il secondo di carne che vi proponiamo oggi forse può suonare un po' "banale"… 
Noi pensiamo che quando una cosa è valida e buona ( e in questo caso anche facile da preparare e utile se si ha poco tempo a disposizione) non ci sia motivo per non condividerne la ricetta: la buona cucina è anche per tutti i giorni!

                                



Ingredienti:

8 etti di codone di vitellone
olio extravergine d'oliva
sale grosso
pepe
2 rametti di rosmarino
2 rametti di mirto fresco


Procedimento:

Preriscaldare il forno a 240°.
In una pentola antiaderente che possa poi andare in forno scaldare bene 3-4 cucchiai d'olio.
Quando è ben caldo inserire il pezzo di carne e, a fiamma medio-alta, farlo rosolare bene, circa 2 minuti per lato.
Questo perché il calore sigilli bene la carne, impedendo che i suoi succhi fuoriescano e facendo sì che rimanga più tenera e gustosa.
Quando è ben sigillata, salarla e peparla; aggiungere i rametti di mirto e rosmarino sia sotto che sopra al pezzo di carne.
Togliere dalla fiamma e inserire nel forno a 240° per 10 minuti.
Estrarre la pentola, girare il roast beef e rimetterlo nel forno, abbassando la temperatura a 210° per altri 12 minuti.






Il mio consiglio è di far riposare il roast beef per almeno mezz'ora prima di affettarlo.
Di solito preferisco cucinarlo per tempo, lasciarlo raffreddare intero in frigorifero, ben coperto, per alcune ore e affettarlo da freddo per poter ottenere delle fette regolari.
Poi lo dispongo sul piatto da portata e lo cospargo col suo sugo, precedentemente fatto riscaldare e restringere in pentola con l'aggiunta di un po' d'olio.

Il roast beef si conserva ottimo per un  paio di giorni ben coperto in frigorifero, e per questo è molto pratico: si può preparare in anticipo.




giovedì 6 marzo 2014

Muffins mon amour: ai mirtilli freschi e alle pepite di cioccolato fondente. La mia versione senza lattosio.

Ieri sera abbiamo passato un bella serata in famiglia, con la mia nipotina, mio cugino e la sua compagna. 
Mi sono occupata del dolce, e ho approfittato della situazione di confidenza per proporre dei muffins sfornati al momento…






Ingredienti : (per 12 muffins)

150 g di farina 00
125 g di burro senza lattosio (questa volta ho voluto provarlo al posto della margarina, mi sono trovata                                                bene e direi che si equivalgono nella riuscita della ricetta)
150 g di zucchero
2 uova
2 cucchiai di latte di soia
1 cucchiaino da caffè di lievito chimico

1 cestino di mirtilli freschi
qualche quadratino di cioccolato fondente al 75%

Preparazione:

Sbattere lo zucchero e le uova fino ad ottenere una crema omogenea e liscia.
Aggiungere la farina ed il lievito, continuando a mescolare.
Far ammorbidire il burro ed unirlo all'impasto, aggiungendo anche i due cucchiai di latte di soia.
Dividere poi l'impasto ottenuto in due ciotole.

Per i muffins con le pepite di cioccolato:
Spezzettare col coltello il cioccolato fondente in modo grossolano, aggiungendolo ad una parte dell'impasto e mescolando bene.
Versarlo negli stampi o nei pirottini.

Per i muffins con i mirtilli freschi:
Distribuire negli stampi o nei pirottini la parte di impasto lasciata bianca. Avendo cura di tenere da parte tanti mirtilli quanti saranno i muffins che preparerete per la decorazione, lasciate sprofondare negli stampi i restanti mirtilli.
L'impasto è piuttosto morbido, per cui il mio consiglio è di spingere qualche mirtillo verso la base dei pirottini, per poi aggiungere altri mirtilli più in superficie, in modo che poi non vadano tutti a finire sul fondo dei vostri dolcetti.

Preriscaldare il forno a 220° e lasciar cuocere 4 minuti, per poi abbassare la temperatura a 180° e continuare la cottura per altri 25 minuti.

Sfornate e lasciate raffreddare i vostri dolcetti ancora negli stampi per 5-10 minuti, per poi trasferirli su di una gratella per dolci.
Non appena saranno ben asciutti posizionate i mirtilli che avevate tenuto da parte in cima ai rispettivi dolcetti e serviteli subito, ancora tiepidi.

Per presentarli ho scelto di utilizzare i muffin wrapper creati con i sottotorta in carta, che vi abbiamo insegnato a costruire qui!

Questi dolci si conservano qualche giorno in una scatola di latta, o li si può surgelare!
Se invece contengono frutta fresca, come la ricetta ai mirtilli che vi ho proposto, il mio consiglio è di consumarli in tempi più brevi perchè la frutta cede liquidi al muffin.

Ieri sera ne ho preparati un paio in più con il cioccolato per la mia colazione di stamattina... ed erano ancora squisiti!





martedì 4 marzo 2014

Do it yourself - Muffin wrapper dal sapore shabby chic

Oggi vogliamo mostrarvi come creare dei simpatici muffin wrapper in stile shabby chic, ritagliandoli da semplici sotto torta in carta.
Se ne trovano facilmente di diversi colori e con diversi intagli, e ci si può davvero sbizzarrire!
Può essere una buona idea per presentarli in un'occasione speciale, sono velocissimi e semplicissimi da realizzare… e di sicuro effetto!





Noi abbiamo utilizzato un sotto torta in pizzo di carta bianco, dal diametro di 24 cm.
Con queste misure abbiamo potuto tagliare 3 coroncine per ogni sotto torta, questo dipenderà dalle dimensioni dei muffin e dei cupcake che avrete preparato e che volete avvolgere.
Ritagliate dal profilo decorato del sotto torta la parte della lunghezza necessaria ad avvolgere il vostro dolcetto, avendo cura che l'altezza non superi quella del muffin.
Rifinite bene la parte in basso, che sarà la base del pirottino.
Sovrapponete i due lembi esterni.
Potete fissare le due estremità con un pezzettino di nastro adesivo (o, perché no, di washi tape decorato), con una graffetta, o avvolgere tutto con un nastrino. 





Buon divertimento!

domenica 2 marzo 2014

Ciambelline V&S ( finger food senza lattosio ma con tanto sapore!)

Sembra che ogni tanto tutte le ciambelline riescano col buco! 
Ingannavo l'attesa dei miei due ospiti V & S per la cena di stasera, e avevo tanta voglia di inaugurare un nuovo stampo… 
Aprire il frigorifero ed inventare una ricettina veloce con quel che c'era è stato davvero divertente..e il risultato sorprendente!






Ingredienti:  (per circa 15 ciambelline di diametro 4,5 cm)

50 gr di farina 00 
15 gr di margarina vegetale ammorbidita (chi non è intollerante può utilizzare 10 gr di burro)
1 uovo
1 e 1/2 cucchiaino da caffè di lievito chimico
1 cucchiaio di olio extravergine d'oliva
2 cucchiai d'acqua 
5-6 pomodorini (io ho utilizzato i mini San Marzano siciliani)
3-4 cucchiaini di capperi sotto sale
origano
sale
pepe


Procedimento:

Per prima cosa mettete in ammollo in acqua calda i capperi, strizzandoli appena e cambiando l'acqua varie volte, fino a che non saranno dissalati.
Tagliate a piccoli cubetti i pomodorini, e fateli saltare in padella a fiamma dolce per far evaporare parte dei liquidi, che altrimenti sarebbero rilasciati durante la cottura.
Lasciateli raffreddare.
Intanto in un recipiente mescolare tutti gli ingredienti, fino ad ottenere una pastella senza grumi.
Unite anche i capperi ed i pomodorini e riponete in frigorifero per una mezz'oretta.
Preriscaldate il forno a 220°.
Disponete poi l'impasto nello stampo (io ne ho utilizzato uno di silicone da 15 ciambelline, ma potete usare anche stampi per mini muffin, madeleines o altri a vostra scelta!), tenendo conto che lieviterà un pochino e quindi avendo cura di non riempirlo fino all'orlo.
Io lo riempio fino circa a 3/4 della sua profondità.

Infornate nel forno ben caldo per 4 minuti, poi abbassate il forno a 180° e continuate la cottura per altri 10-15 minuti.
Lasciate raffreddare su di una gratella per dolci e servite... ma mangiatele di corsa, evaporeranno!

venerdì 28 febbraio 2014

Spezzatino di vitello al pepe verde e rosa

Questa ricetta è una delle mie preferite per quando ho numerosi ospiti a cena, perché si può preparare in anticipo - anzi, ci guadagna in sapore se preparata il giorno precedente -  e si presenta bene, facile da gestire perchè già porzionata. Il suo sapore aromatico e l'uso di una carne nobile come quella di vitello la rendono "raffinata" e gradita.




Ingredienti:

1 Kg di polpa di vitello tagliata a dadi
100 g di cipolla tritata sottilissima
300-400 g di brodo vegetale
150 g di vino bianco secco
olio extravergine d'oliva
sale
farina 
150 g di panna fresca da cucina ( oppure 150 g di panna da cucina vegetale - io ho usato Condisoia di                                                     Valsoia- se avete tra gli ospiti persone che hanno intolleranze al                                                              lattosio. La ricetta riuscirà comunque perfettamente e la quantità dei                                                       grassi è quasi dimezzata!)

1 cucchiaio di pepe verde in salamoia
1/2 cucchiaio di pepe rosa


In realtà il cosiddetto "pepe rosa" non appartiene alla famiglia del pepe. Le bacche di color rosa acceso, conosciute come pepe rosa o falso pepe, sono piccole drupe aromatiche di una pianta sempreverde, lo Schinus. Rispetto al pepe normale non contiene piperina e ha un aroma più delicato. Va comunque usato in piccole dosi.


Procedimento:

In un tegame scaldare 4-5 cucchiai d'olio extravergine d'oliva e rosolare lo spezzatino a fuoco vivo. Poi unire la cipolla, mescolare bene e spolverare con un cucchiaio di farina.
Amalgamare mescolando bene e infine versare il vino bianco. Fare evaporare l'alcool a fuoco vivo e quando sarà ristretto abbassare la fiamma a fuoco medio, versare il brodo caldissimo e cospargere con un cucchiaio di pepe verde, ben sgocciolato precedentemente dalla sua salamoia, e con il pepe rosa, ben schiacciato.
Regolare di sale, poco poco perché il brodo è già saporito.
Coprire con il coperchio e cuocere a fiamma bassissima per un'ora circa.
A questo punto io spengo, scoperchio la pentola, lascio raffreddare un po' e poi ripongo il tutto, coperto, in frigorifero.
Il giorno seguente, poco prima di servire, scaldo la pentola, coperta, a fuoco dolcissimo, quindi tolgo il coperchio, lascio restringere appena un po' il sugo e unisco infine la panna ( o la panna vegetale), mescolando bene finché tutto risulta morbido e cremoso.
Questo spezzatino si accompagna molto bene con un contorno a base di patate.






mercoledì 26 febbraio 2014

What we love - "Miss Cake"... e la voglia di mettersi alla prova su fronti inaspettati!

Buonasera a tutti! Ho deciso di inaugurare questa nuova rubrica del blog toccando un argomento che trovo bello discutere, e che in questi giorni si è concretizzato per me sotto forma di un nuovo libro e un nuovo fronte su cui cimentarmi e mettermi alla prova!
Quante volte partiamo dal presupposto che una cosa non ci interessa e quindi non la proveremo mai?
Capita spesso, in qualsiasi ambito.
Per me il cake design ha sempre rappresentato uno di questi esempi.
Chi non ha mai visto una puntata del "Boss delle torte" scagli la prima pietra! 
Giorni fa gironzolavo online, e per puro caso sono capitata sulla pagina Facebook di  Eleonora Giuffrida - Miss Cake. Mi sono persa ad ammirare il suo buon gusto e tutte quelle cose belle, poetiche e fiabesche  che sa creare partendo appunto da una palla di pasta di zucchero. 
I colori sono ben calibrati, mai eccessivi, le forme sono ben finite, i disegni curati e sempre ben riusciti. Adoro letteralmente i suoi biscottini ricoperti, uno più bello dell'altro... Attraverso le suo immagini è riuscita a farmi cambiare idea sull'argomento, e mi ha fatto venir voglia di avvicinarmi a questo mondo.
Eccomi pronta a mettermi alla prova! Ho deciso di condividere sulle pagine del blog questi miei nuovi esperimenti, sono curiosa di ciò che ne verrà fuori e spero sarà divertente anche per voi che mi leggerete vedere come può essere l'esperienza di chi al cake design si avvicina partendo proprio da zero, con l'aiuto del manuale giusto e della fantasia. Il manuale in questione è arrivato oggi... è così bello che non vedo l'ora di iniziare!!! Stay tuned!




martedì 25 febbraio 2014

Vellutata di cavolfiore con crostini alle alici


In queste serate d'inverno il piacere di gustare un primo piatto bello caldo è amplificato.
E se questo è a base di cavolfiore si aggiunge la consapevolezza di gustare un alimento assai prezioso per la nostra salute.
Nel nostro piatto, dunque, non solo un ricco sapore stagionale, ma principi nutritivi come tanta vitamina C, acido folico, potassio, calcio, fosforo, ferro e selenio.
I nutrizionisti raccomandano il consumo di cavolfiori e broccoli per la presenza di antiossidanti (flavoni) che combattono l'azione degenerativa dei radicali liberi.
Inoltre gli ortaggi di questa famiglia sono depurativi e hanno proprietà antibatteriche e antinfiammatorie, il tutto in aggiunta ad un positivo basso contenuto di calorie.
Allora con doppia soddisfazione gustiamoci questa saporita e preziosa minestra, oltretutto molto semplice da preparare.







Ingredienti:

1 grosso cavolfiore
1 patata
500 g circa di brodo vegetale 
250 g circa di latte fresco intero
sale
pepe
timo fresco

per accompagnare:

pan carrè
filetti di alici sott'olio
olio extravergine d'oliva
olio al peperoncino

Procedimento:

Mondare il cavolfiore dalle foglie più esterne, dividerlo a cimette e lavarlo accuratamente.
Pelare la patata e tagliarla a fette.
Per la cottura io ho scelto il metodo a vapore: da quando ho acquistato la vaporiera Vitalis di WMF prediligo questo metodo di cottura, perché i sapori risultano più intensi, non c'è dispersione nell'acqua  dei principi nutritivi e anche i colori degli alimenti restano brillanti e naturali.





Perciò ho riempito il fondo della vaporiera con 2 bicchieri d'acqua e l'ho portata rapidamente a bollore, quindi ho inserito il cestello con le cime di cavolfiore, ho salato molto poco, ho coperto e ho lasciato cuocere per 15 minuti a 80°, consultando il termometro posizionato sul coperchio.
In seguito ho cotto alla stessa maniera anche la patata, già tagliata a fette per accorciare i tempi.
Quindi ho riunito le verdure in un tegame, ho aggiunto gradualmente un po' di brodo e un po' di latte e col frullatore a immersione ho ridotto il tutto in crema, fino a raggiungere la densità voluta.
Ho aggiustato di sale - poco - e di pepe, e ho aggiunto una generosa manciata di foglioline di timo fresco.

Intanto prepariamo i crostini.
Per suggerirvi una presentazione simpatica ho voluto giocare con i taglia biscotti, dando al pan carré la forma di piccoli fiorellini. 
Ogni forma possediate o desiderate va ovviamente bene,  per tagliare i crostini è sufficiente imprimere i vostri cutter per biscotti nel pan carré ancora morbido.
Posizionate poi le formine di pane ritagliate in una padellino antiaderente, e dopo aver acceso la fiamma al minimo lasciateli scaldare, cospargendoli con un filo d'olio extravergine d'oliva e girandoli su se stessi fino a che non saranno diventati leggermente dorati e della croccantezza desiderata.
Per finire, tagliare a listarelle sottilissime i filetti di alice, e posizionarli sul crostino.
Completare con qualche goccia di olio al peperoncino ( io ne ho utilizzato uno buonissimo preparato in casa dal ragazzo di mia figlia!) 






venerdì 14 febbraio 2014

Un cuore per San Valentino!


Questo pane è buono tutti i giorni.. per San Valentino io l'ho preparato così!
Ho sempre pensato - e tuttora resto di quest'idea - che quella di San Valentino sia una festa commerciale e forzata. Proprio per questo me ne dimentico e non è mai stato un giorno diverso dagli altri. 
Poi però succede che proprio il 14 febbraio arrivino delle belle notizie attese da tempo.. e a me è successo oggi!
E allora.. cuori per tutti e festeggiamo le cose belle che abbiamo, con le persone che amiamo. 
Il 14 febbraio, e tutti gli altri 364 giorni dell'anno! 






Ingredienti:

150 g lievito madre
200 g farina Manitoba
200 g farina integrale
100 g semola di grano duro rimacinata
350 g acqua
15 g miele
13 g sale
25 g olio extravergine d'oliva
semi di cumino

Procedimento:

Nella planetaria con la frusta piatta a foglia sciogliere bene il lievito madre con l'acqua ( a temperatura ambiente) e il miele.
Inserire la frusta a gancio, aggiungere le farine e cominciare ad impastare.
Inserire il sale e ,da ultimo, un po' alla volta l'olio.
Impastare accuratamente finché l'impasto è liscio e le pareti della ciotola risultano "pulite".
Versare l'impasto in un recipiente unto d'olio e coprirlo con un canovaccio o la pellicola.
Dopo un riposo di 3 ore, trasferire il recipiente in frigorifero.
Lasciar "maturare" al freddo per un lungo periodo favorisce lo sviluppo degli aromi e la digeribilità. 
Dopo 10-12 ore estrarre la ciotola dal frigorifero e consentire che riprenda la temperatura ambiente per circa 3 ore.
Poi, rovesciarla su carta forno o su un tappetino in silicone e, delicatamente per non sgonfiarla, con la punta delle dita stendere in forma rettangolare.
Quindi spolverarla con una cucchiaiata di semi di cumino.
Fare le "pieghe": dividerla idealmente in tre rettangoli  e ripiegare quello di sinistra al centro, e su questo poi la parte a destra. Quindi ripiegare la parte in alto verso il centro, e per ultima chiudere con la parte inferiore ( per la procedura illustrata di questo passaggio, vedere la ricetta del "pane girasole ").
Infine disporre il panetto di impasto nello stampo unto d'olio, coprire con canovaccio o pellicola e lasciar lievitare al raddoppio (circa 2-3 ore a seconda della temperatura ambientale). La lievitazione si può favorire collocando lo stampo coperto nel forno, spento, con solo la lucina accesa (che così avrà una temperatura di circa 28°)
Preriscaldare il forno a 220°, infornare e dopo 10 minuti abbassare a 190°.
Proseguire la cottura per 30-40 minuti.

Appena sfornato, estrarre dallo stampo e lasciarlo raffreddare un'oretta su una griglia, per perdere l'umidità in eccesso.

giovedì 6 febbraio 2014

Pane rustico con germe di grano



Questo è un pane morbido e profumato, in cui ho inserito un alimento molto salutare: il germe di grano. Oltre a favorire il processo di lievitazione, il germe di grano è ricco di sostanze nutritive, enzimi e vitamine, e rappresenta la parte più vitale del chicco di frumento.
E la miscela di farine è arricchita anche da una parte di farina di Kamut e da una parte di farina integrale.
Infine, a esaltare l'impasto, ho unito anche il profumo di un cucchiaino di pepe di Sichuan pestato: il sapore è garantito!







Ingredienti:

150 g farina Manitoba 
50 g farina integrale
170 g farina di Kamut
40 g germe di grano
125 g lievito madre
280 g acqua
25 g olio extravergine d'oliva
12 g miele ( o zucchero o malto)
10 g sale
un cucchiaino di pepe di Sichuan pestato

Procedimento:

Nella planetaria con la frusta piatta a foglia sciogliere bene il lievito madre con metà dell'acqua a temperatura ambiente e con il miele.
Inserire quindi la frusta a gancio e aggiungere le farine ben setacciate e il germe di grano.
Impastare un po' e poi versare il resto dell'acqua, sempre a temperatura ambiente, nella quale sia stato sciolto il sale.
Impastare bene e poi, per ultimo, versare a filo l'olio.
Continuare la lavorazione finché l'olio è assorbito totalmente e l'impasto, liscio, elastico e omogeneo, si stava bene dalle pareti della planetaria, lasciandola "pulita".
Rovesciare l'impasto in una ciotola di plastica unta d'olio.
Coprire bene con un canovaccio o con la pellicola e lasciar lievitare per 2-3 ore in un luogo riparato da correnti d'aria, a temperatura costante.
Poi trasferire la ciotola in frigorifero per almeno una dozzina di ore, affinché la maturazione dell'impasto sia più lenta ma più efficace.
Trascorse le ore estrarre la ciotola dal frigo (io preparo l'impasto la sera, così trascorre la notte in frigorifero e la mattina seguente riprendo la lavorazione)e lasciare che riprenda la temperatura dell'ambiente per 2-3 ore ( questo dipende dalla stagione, d'estate i tempi di lievitazione risultano ridotti, e si può di conseguenza anche ridurre la quantità del lievito). Una volta raggiunta la temperatura ambiente si procede alla creazione delle "pieghe"per aiutare l'impasto ad incorporare aria e a prendere struttura. (per il procedimento passo a passo delle "pieghe, vedi il post del  "pane girasole" )
E' ora il momento di aromatizzare l'impasto: quando l'impasto viene spianato, molto delicatamente, a rettangolo, cospargere di alcuni grani di pepe pestato, quindi ripiegare l'impasto su se stesso , a tre pieghe.
Infine formare una pagnotta.
Io ho messo l'impasto in un "cesto da lievitazione" in canna naturale di bambù, precedentemente cosparso di farina.
In questo modo la forma, crescendo, rimane più regolare.
Coprire bene con il canovaccio o la pellicola e lasciarlo lievitare al raddoppio per circa due ore (anche in questo caso la tempistica dipende dalla temperatura: regolarsi a vista della crescita) in un luogo riparato, a temperatura costante (io lo metto nel forno, spento, con solo la lucina accesa. In questo modo la temperatura non supera i 28°)



prima...
...e dopo la lievitazione


Una mezz'ora prima di infornare, iniziare a preriscaldare il forno, statico, a 220°, inserendo al suo interno una lastra di pietra refrattaria, che in questo modo accumula un calore costante.
Trascorsi i 30 minuti estraggo rapidamente dal forno (senza spegnerlo!) la piastra, caldissima ( guanti da forno, mi raccomando!) , la spolvero di farina di semola e subito vi rovescio sopra il pane ( che resta piacevolmente "rigato"dall'impronta del cesto di lievitazione infarinato).
Rapidamente incido con lame molto affilate la superficie superiore del pane: questi 2-3 tagli, profondi circa 1 cm, favoriscono la crescita equilibrata in cottura:




Fare tutto molto rapidamente ed infornare subito. 
Dopo 10 minuti abbassare la temperatura a 180°-190° e far cuocere per altri 30 minuti circa.
Controllare la cottura e quindi estrarre ( vi raccomando di nuovo i guanti da forno!) la piastra refrattaria e lasciar raffreddare bene la pagnotta su una gratella, per un'oretta.



Mazzancolle e asparagi con pesto di menta

Questo è un condimento che amo molto, perché dona un tocco di freschezza e un sapore particolarissimo. Lo trovo ottimo da abbinare a molte portate di pesce e anche a verdure, come pomodori, patatine novelle lessate, e soprattutto asparagi e carciofi.
Si combina piacevolmente anche con varie ricette a base di carne d'agnello e di pollo.
La quantità della menta è variabile: cambia non solo in relazione al gusto personale, ma anche all'intensità della pianta di menta da cui proviene.
Quella che coltivo sul balcone della mia cucina in città è comprensibilmente meno intensa e profumata della menta che prolifera allegramente e quasi incontrollabilmente nell'aiuola della casetta di mezza montagna dov'è stata piantata un paio di estati fa, e dove ora la fa da padrona rispetto al cespuglio di rosmarino e ai ciuffi di salvia e di timo! Mi regala profumo anche solo camminandoci vicino!
In questa ricetta il profumo della menta si accosta ai primi asparagi verdi della stagione..provengono dalla splendida Puglia e sembrano parlare della primavera anche nel nostro freddo inverno del nord..







Ingredienti (per 4 persone):

600 g di mazzancolle già sgusciate

800 g di asparagi verdi

Per il pesto:

4-5 g di foglie di menta fresca
70 g mandorle pelate
30 g capperi sottaceto ben scolati
il succo di mezzo limone
50 g olio extravergine d'oliva
sale
pepe

Procedimento:

Preparare il pesto: 

Tostare leggermente le mandorle pelate in un padellino antiaderente.
Nel frullatore o nel mixer sminuzzare tutti gli ingredienti.
Mettere in una piccola coppa la salsa ottenuta, mescolare bene aggiungendo se occorre un po' d'olio evo, ma mantenendo il pesto piuttosto sodo. 

Asparagi verdi:

Raschiare il gambo con il pelapatate e tagliare gli ultimi centimetri più duri del gambo. Lavare bene gli asparagi e porli ben distesi nel cestello della vaporiera. ( Molto recentemente mi sono fatta un bel regalo: la vaporiera Vitalis, o meglio, la rostiera Vitalis di WMF. E' veramente un ottimo strumento per la cottura a vapore, sto utilizzandola da pochi giorni ma mi ha dato subito eccellenti risultati! Ci tengo a precisare che si tratta di un acquisto a titolo esclusivamente personale. Qui la cito perché online non ho trovato molte ricette nelle quali fosse contemplato l'utilizzo di questa specifica pentola, ed ho pensato potesse essere utile ad altri ). 
Coprire e cuocere a vapore a calore medio ( 70°-80° circa) per una decina di minuti.
Scolarli bene e condirli finché sono ancora caldi con un filo d'olio evo e un pizzico di sale.

Mazzancolle:

Pulirle bene, avendo cura di eliminare completamente eventuali tracce di filamento intestinale scuro.
Lavarle accuratamente e asciugarle bene.
Spadellarle velocemente per pochi minuti in una padella antiaderente con solo un velo d'olio caldo.

Assemblare nei piatti individuali le mazzancolle ancora calde, gli asparagi tiepidi e completare con il pesto profumato.


domenica 2 febbraio 2014

Recensione: "Mini madeleines dolci o salate" di Sandra Mahut


La prima recensione di questo blog va, ad honorem, ad un piccolo libro acquistato in Francia circa quattro anni fa.
"Mini madeleines sucrées ou salées" ("Mini madeleines dolci o salate", edito in Italia da Bibliotheca Culinaria) di Sandra Mahut.






Letteralmente lo adoro, contiene un sacco di ricette e spunti per questi deliziosi bocconcini che, come da titolo, vengono qui proposti nella loro tradizionale ricetta a base dolce e in variante a base salata,ottimi come aperitivo e spuntino!

Qualche esempio?
Mini madeleines al prosciutto e cumino, mini madeleines con pomodorini confit e chèvre, mini madeleines al salmone fresco e aneto.
Per quelle dolci, mi piace citare quelle al caffè, quelle ai frutti freschi ( eccezionali quelle ai mirtilli appena sfornate…)e quelle ai fiori d'arancio.
Inoltre, vengono proposte per entrambe alcune salse d'accompagnamento e per finire c'è qualche ricetta di dolci più complessi (tiramisù di mini madeleines).
Ogni ricetta è semplice da seguire, le dosi consigliate sono perfette e sperimentate( modificabili poi ovviamente secondo i gusti personali) e una volta acquisita la tecnica base (vengono ben spiegati quali sono i trucchetti per una resa perfetta, relativi sia alla preparazione che alla cottura) è facile creare le proprie personali interpretazioni.
Le belle fotografie di David Japy completano il libro dando perfettamente l'idea del risultato, regalando spunti per la presentazione e facendo venire l'acquolina in bocca!

Lo ricomprerei? Decisamente sì!

La versione italiana costa circa 10€, si trova in libreria e, online, sul sito di Bibliotheca Culinaria, dove è inoltre possibile sfogliarne qualche pagina e consultare un paio di ricette 


La versione francese (ed. Marabout), come quella che possiedo io, è reperibile su Amazon.it 
http://www.amazon.it/Mini-madeleines-Cookin-recettes-silicone/dp/2501059840/ref=sr_1_7?s=english-books&ie=UTF8&qid=1389614281&sr=1-7&keywords=sandra+mahut ) e si tratta di un "Cook'in box" che contiene anche due stampi in silicone per mini madeleines) (il costo è di circa 17€)

lunedì 27 gennaio 2014

Filetti di pesce all'arancia e mandorle



Ecco una ricetta per preparare in modo stuzzicante i filetti di pesce.
In quest'occasione ho cucinato i filetti di platessa, ma spesso utilizzo al loro posto anche filetti di orata o branzino.







Ingredienti per 4 persone:

500 g di filetti di pesce freschi
le zeste di un'arancia non trattata
il succo di un'arancia e mezza
farina 00 qb
sale
pepe nero
50 g mandorle pelate tritate grossolanamente
prezzemolo

Procedimento:

In una larga padella antiaderente scaldare un velo d'olio. 
Infarinare entrambe i lati dei filetti di pesce, adagiarli in padella e farli dorare da tutte e due le parti, rigirandoli solo una volta con l'aiuto di una spatola per lasciarli interi.
Una volta dorati, versarvi sopra il succo d'arancia e farlo restringere un po', ma lasciando il tutto morbido, senza mescolare. 
Regolare di sale e insaporire con pepe macinato fresco.
Cospargere infine con le zeste di arancia e con il trito di mandorle.
Coprire la padella con un coperchio e cuocere ancora pochi secondi, giusto per ammorbidire gli ultimi ingredienti aggiunti.
Scoperchiare, togliere dal fuoco e aggiungere il prezzemolo tritato.
Servire immediatamente.


Io ho accompagnato questi filetti all'arancia con un'insalatina di finocchi, tagliati a lamelle sottili con la mandolina e conditi con olio, sale, pepe e alcuni cucchiai di olive taggiasche.

lunedì 20 gennaio 2014

Cioccolatini ripieni di gelato al pistacchio

Questa è un'idea veloce da fare e sfiziosissima, da servire col caffè all'amica che ci viene a trovare o dopo una cena in compagnia.
Io per i miei cioccolatini ho scelto il cioccolato che preferisco e del gelato al pistacchio fatto in casa.

Il bello di questa ricetta è che si può modificare assecondando i propri gusti, scegliendo diverse qualità di cioccolato e diversi gusti di gelato.
E' anche un'idea carina per dar fondo a quei rimasugli di vaschette di gelato che talvolta troviamo nei nostri freezer.





Ingredienti:

80 grammi (la quantità dipende molto dalla dimensione degli stampi) di cioccolato extrafondente (75%)
gelato al pistacchio 

Procedimento:

Io non ho mai temperato il cioccolato. Questo procedimento è molto semplice e, per quanto meno "tecnico", io mi ci trovo benissimo.
Sciogliere circa 30 grammi di cioccolato in microonde o a bagnomaria. Non appena il cioccolato si è ben ammorbidito, aggiungere e mescolare dolcemente altri 10 grammi di cioccolato a temperatura ambiente, fino a che non si è sciolto e amalgamato al resto.

Con l'aiuto di un cucchiaino o di un pennellino rivestire l'interno degli stampi per cioccolatini in silicone, stando attenti a ricoprirne l'intera superficie con uno strato leggero di cioccolato.
Lasciar riposare una decina di minuti in frigorifero, e quando la cioccolata sarà fredda e solidificata, procedere ad un secondo rivestimento degli stampi, per dare più corpo al guscio dei cioccolatini.

Riporre lo stampo in frigorifero ancora qualche minuto (in questo secondo passaggio il cioccolato solidificherà più in fretta,perché steso su una base di cioccolato già freddo), estrarlo e riempire i cioccolatini con il gelato, lasciato precedentemente ammorbidire (ma non sciogliere!!!). 

State attenti a non riempirli troppo, perché poi il tutto sarà sigillato da altro cioccolato. 
Io consiglio di arrivare a circa 3/4 della profondità degli stampi.

Riporre il tutto in freezer, in modo che il gelato torni a solidificarsi bene.
Poi rimane solo da creare la base dei cioccolatini: lascio sciogliere, con lo stesso metodo usato in precedenza, i 40 grammi di cioccolato rimanenti e li faccio colare poi negli stampi partendo dai contorni, per poi andare a coprire tutto il gelato.

Tornare a mettere il tutto in freezer e lasciar raffreddare completamente le praline di gelato.

Una volta pronti, potete conservarli in freezer negli stampi coperti con della pellicola, oppure estrarli dal supporto in silicone e riporli in una scatolina, sempre conservandoli in freezer fino al momento di servirli.


domenica 19 gennaio 2014

Pane girasole

Ed eccoci con la prima ricetta della mia amatissima attività di panificazione!
Sì, amo molto fare il pane in casa: mi dà proprio il senso di "casa", di tepore, di coccola per chi mi sta intorno…e per me stessa!
Da tanti anni faccio - e spesso - il pane e da un anno come lievito adopero la pasta madre.
Che soddisfazione! Anche un po' di impegno, all'inizio, per capire ritmi e tempi di lavoro e di lievitazione, ma poi si prende la mano e viene naturale.

Prestissimo scriverò un post nel quale spiegherò come mantengo e rinfresco questo tipo di lievito naturale.

La mia prima pasta madre è stata un regalo prezioso che mi ha fatto la cara e bravissima amica Katia: ancora grazie, Katia, la tua pasta madre ha dato vita a tanti pani, pagnotte, grissini e focacce golose!

Oggi è la volta del pane "girasole".
Avrei potuto dare la forma finale tipo pagnotta, o farne una ciambella ma… oggi è una giornata così grigia e piovosa che ho voluto usare uno dei miei stampi preferiti per portare un po' di allegria e di… sole in tavola!






Ingredienti:

150 g farina Manitoba
180 g farina di semola di grano duro rimacinata
170 g farina 0
150 g lievito madre
350 g acqua
30 g olio d'oliva extravergine
12 g zucchero ( o un cucchiaio di miele o di malto)
15 g sale
rosmarino
salvia
semi di sesamo
semi di papavero

Procedimento:

Nella planetaria, con la frusta piatta a foglia sciogliere bene il lievito madre con metà acqua a temperatura ambiente.
Inserire poi la frusta a gancio e immettere le farine ben setacciate e lo zucchero.
Impastare, aggiungendo quindi il sale sciolto nel resto dell'acqua.
Lavorare bene, e per ultimo aggiungere a filo l'olio.
Continuare la lavorazione finché l'olio è inglobato totalmente e l'impasto, ora liscio, omogeneo ed elastico, si stacca dalle pareti della planetaria.
Rovesciare l'impasto in una ciotola di plastica capiente e ben unta di olio evo.
Ungere leggermente anche la parte superiore dell'impasto e coprire chiudendo bene la ciotola con la pellicola.
Lasciare lievitare almeno un paio d'ore, poi trasferire la ciotola in frigorifero per circa 10-12 ore ( io impasto la sera, lascio riposare un paio d'ore e poi trasferisco la ciotola in frigorifero tutta la notte).
Al freddo la lievitazione è più lenta, ma così avviene una "maturazione" più efficace dell'impasto.
Trascorse le 10-12 ore estrarre dal frigo la ciotola e lasciarla riprendere temperatura ambiente per un paio d'ore circa.
A questo punto fare le "pieghe", ovvero una piegatura a tre che serve a rendere più fitta la trama glutinica dell'impasto, che lieviterà meglio e avrà un'alveolatura più regolare.
Per far questo spianare molto delicatamente l'impasto a rettangolo, facendo attenzione a non sgonfiarlo, cospargere di rosmarino e salvia tritati grossolanamente, e immaginare di doverlo dividere in tre sezioni uguali, quindi mettere la parte laterale sinistra sopra a quella centrale, poi sovrapporre anche la parte opposta e piegare il tutto su se stesso.





Formare infine un panetto tondo, "pirlandolo" delicatamente tra le mani.
Lasciarlo riposare un'ora abbondante coperto da pellicola in un luogo tiepido (ideale è l'interno del forno, spento, con solo la lucina accesa, a una temperatura di circa 28°).
Poi sistemare nello stampo delicatamente, dopo averlo unto d'olio evo e cosparso di semi di sesamo e di papavero.
Ricoprirlo bene con un canovaccio o con pellicola e aspettare che lieviti al raddoppio del volume iniziale, per un tempo che dipende sempre dalla temperatura dell'ambiente.






Preriscaldare il forno a 220°, infornare per 10 minuti, poi abbassare a 190° e cuocere per un'altra mezz'oretta circa.
Controllare la cottura, estrarre e dopo 3/5 minuti rovesciare su una gratella, dove si lascia fin tanto che si sia ben raffreddato e sia evaporata l'umidità in eccesso.


venerdì 17 gennaio 2014

Mini madeleines salate senza lattosio al radicchio e pancetta affumicata

Quando un vostro caro scopre di avere un'intolleranza al lattosio (e sempre più sono le persone che risentono di questo disturbo) la miglior cosa da fare è ingegnarsi per rendere meno frequenti e pesanti le rinunce a tanti cibi.. (già: il lattosio è contenuto un po' dappertutto, non è sufficiente eliminare formaggio, burro e latte dalla propria dieta).
In tempi dove la cucina la fa da padrona e detta le mode, non esiste una gran letteratura, o una bella varietà di raccolte di ricette dedicate all'argomento, così ho pensato di dare il mio primo, piccolo contributo a questa causa creando e condividendo qui questa ricetta sfiziosissima e gustosa, sperimentata e graditissima ad intolleranti…e non! 



Ho imparato a cucinare le mini madeleines leggendo un libro, di cui presto vi parlerò e che vi consiglio, di Sandra Mahut.
La mia idea di partenza è semplicemente stata quella di sostituire i grassi contenenti lattosio ( burro, latte, formaggio) con alimenti di origine vegetale. Ho poi scelto di insaporire questi bocconcini con ingredienti che non contenessero essi stessi lattosio, e che potessero dare un bel sapore alle madeleines, temendo che gusti troppo delicati in questo caso non avrebbero dato la medesima resa che possono dare quando sono incorporati alle madeleines che contengono formaggi & co. 
Ma non mancheranno nuovi esperimenti (ed aggiornamenti)!

Ingredienti per circa 20 mini-madeleines:

Tengo a precisare che le MINI-madeleines sono piccoli bocconcini, la lunghezza delle cavità nello stampo, per capirsi, è di circa 3,5 / 4 cm.
Il mio consiglio è quindi raddoppiare le dosi!

50 g farina 00
1 uovo
1 e 1/2 cucchiaino da caffè di lievito istantaneo (tipo Paneangeli/ Bertolini/ San Martino per torte salate)
1 cucchiaio da minestra di olio extravergine d'oliva
10 g margarina vegetale
2 e 1/2 cucchiai da minestra di latte di soia
1 pizzico di sale 
1 pizzico di pepe

30 g di radicchio lungo rosso
30 g pancetta affumicata senza lattosio a cubetti

Procedimento:

Lasciar ammorbidire la margarina vegetale a temperatura ambiente.
Intanto far appassire in una padellina antiaderente il radicchio, tagliato grossolanamente a listarelle di circa 1 cm per lato. Unire i dadini di pancetta, fino a che non hanno perso parte del grasso e si sono rosolati, senza diventare croccanti.
Togliere dalla fiamma e lasciar raffreddare.

In una ciotola mescolare tutti gli ingredienti, cercando di non lavorare troppo l'impasto, fino a che non diventa omogeneo e senza grumi.
Una volta raffreddati la pancetta ed il radicchio, amalgamarli all'impasto e riporre il recipiente in frigorifero, coperto dalla pellicola, per circa mezz'ora ( deve essersi raffreddato).

Preriscaldare il forno a 220°. 
Versare nello stampo per mini-madeleines (io mi trovo bene con quelli di silicone) un cucchiaino da caffè pieno del preparato in ogni cavità.
Infornare per 3-4 minuti, poi abbassare a 180° e continuare la cottura per altri 5-6 minuti.
Sfornare ed estrarre dagli stampi dopo qualche minuto, lasciando poi raffreddare le mini madeleines su di una gratella per dolci.

Potrete gustarle ancora calde, o servirle a temperatura ambiente.
Sono un delizioso finger food, e vedrete: un boccone tira l'altro!