lunedì 9 novembre 2015

Muffins al cioccolato e amaretti: la coccola del giorno.


Questi muffins sono proprio...una coccola!
Un po' piccolini, giusto un paio di morsi.. rappresentano un momento di dolcezza, di gratificazione. 
Sì: di auto-coccola che ci par proprio di meritare!
E, oltre alla loro piacevolezza, sono anche di esecuzione semplice e rapida!



Ingredienti:
         220 g di farina 00
         8 g di lievito istantaneo per dolci
         110 g di zucchero
         2 uova
         90 g di burro a temperatura ambiente
         125 g di latte intero fresco
         90 g di cioccolato fondente 
         60-70 g di amaretti
         un pizzico di sale

Procedimento:
Preriscaldate il forno a 180 gradi.
Preparate gli ingredienti "secchi": in una ciotola capiente unite la farina, un pizzico di sale, il lievito, lo zucchero, il cioccolato fondente ridotto a pezzetti non troppo piccoli con l'aiuto di un coltello e gli amaretti sbriciolati grossolanamente con le mani, mescolando bene tutto.
In un'altra ciotola mettete il burro morbido e lo zucchero e amalgamateli con una frusta, senza bisogno di montarli. Poi aggiungete le uova intere, mescolate senza sbatterle, infine il latte, amalgamando rapidamente il tutto.
Ora l'operazione più importante: bisogna unire gli ingredienti "liquidi" alla ciotola contenente quelli "secchi" e bisogna farlo rapidamente, mescolando il tutto con un cucchiaio il meno possibile, senza impastare, altrimenti i muffins risulterebbero collosi e asciutti.
Non preoccupatevi se l'impasto vi sembra grossolano, grumoso: va bene così. 
Ora, con l'aiuto di un cucchiaio, si riempiono gli stampi multipli appositi, che possono essere di metallo (e in tal caso vanno un po' unti) o in silicone.
Noi, stavolta, abbiamo inserito nello stampo di metallo dei pirottini di carta appositi, che non necessitano di essere imburrati.
Gli stampini vanno riempiti per metà, infatti lievitano abbastanza.
Subito infornate per 16-20 minuti, controllando che diventino belli dorati senza scurire.
Sfornate, aspettate quattro-cinque minuti e toglieteli dalla teglia, lasciandoli raffreddare su una griglietta. 
Noi siamo proprio sicure che li troverete facili da fare e..."coccolosi" da gustare!

martedì 15 settembre 2015

Polpo… come piace a noi!


Fine estate... ancora caldo... in città... voglia di mare! 
Allora portiamo il mare qui, in cucina almeno.
Con un grosso polpo!
A proposito, ricordate di non chiamarlo "polipo", termine che invece indica organismi della classe degli Antozoi, circa 6500 tipi di specie, tra i quali medusa, anemone di mare, madrepora, gorgonia e altre. 
Il nostro POLPO, invece, è un mollusco cefalopode con otto tentacoli (il suo nome è Octopus vulgaris ), sui quali ci sono due file simmetriche di ventose.
E attenti, se ne vedete uno con ventose non simmetriche quello non è un polpo, ma una polpessa (Octopus macropus) con carne meno pregiata e con meno sapore, e è proprio un altro animale, non la femmina del polpo!
Se invece ne vedete uno più piccolo di taglia, con otto tentacoli ben più sottili e con una sola fila di ventose, quello è un moscardino (Eledone moschata), dalla carne meno gustosa e più duretta.
Polpo, polipo, polpessa, moscardino... quattro nomi e quattro tipi diversi di animali!

Ma adesso al lavoro! E via col polpo!





Ingredienti:

1grosso polpo dal peso di kg 1.900 congelato (morbidezza garantita, secondo noi!)
fagioli borlotti pronti già lessati (noi un barattolo e mezzo) 
pomodorini secchi (una vaschetta)
3 gambi di sedano bianco (assolutamente bianco!)
rosmarino fresco
olio extravergine di oliva
sale e pepe

Procedimento:

Lasciate scongelare il polpo in frigorifero (dalla notte al pomeriggio seguente, controllando bene).

Noi, a dire il vero, ci siamo avvalse dell'aiuto del nostro nuovo elettrodomestico, arrivato con enorme sorpresa e successivo entusiasmo come regalo dello scorso Natale da parte di Lui! 
Non regalo bensì RE-GA-LO-NE !!!
Parliamo di Fresco, abbattitore di temperatura da casa (ha dimensioni appena superiori a un microonde)...ma non solo abbattitore, perché ha anche programmi per la surgelazione rapida, lo scongelamento (appunto), la cottura lenta, la lievitazione, il raffreddamento delle bottiglie e la funzione piatto pronto.
Un vero gioiello, davvero, prodotto da un'Azienda italiana, la IRINOX, leader nella progettazione degli abbattitori professionali.
... C'è  da aggiungere che Lui ama regalare elettrodomestici: negli anni sono "arrivati" gelatiera Nemox, Kitchen Aid,  Bimby, PastaMatic... Dopo ne gode i "risultati" e intanto appaga la nostra passione di cucina!!! Bravo e...GRAZIE!

Ma ritorniamo ancora al polpo...
Almeno un'ora e mezza prima di iniziarne la cottura, preparare le verdure di accompagnamento, per farle insaporire con più tempo a disposizione.
Scolare bene i fagioli, lavarli con delicatezza sotto acqua corrente, versarli in una ciotola e lasciarli insaporire con un filo d'olio e parecchi aghi di rosmarino tritati finissimi.
Subito dopo sciacquare bene i pomodorini secchi, lasciarli per un'oretta immersi in acqua a reidratarsi, scolarli, tagliarli a pezzi non troppo piccoli (devono sentirsi in bocca belli polposi), metterli in un'altra ciotola a insaporirsi con un po' d'olio.
Lavare i gambi di sedano, pelarli col pelaverdure per eliminare i filamenti e poi tagliarli a rondelle di 6-7 mm di spessore.
Infine lavare molto bene il polpo e metterlo nella pentola a pressione, immerso in due-tre dita d'acqua fredda non salata. Chiudere e avviare la cottura a fiamma viva. Quando raggiunge la pressione, abbassare la fiamma al minimo e calcolare 25 minuti. Spegnere e togliere dal fornello.
Aprire la pentola ma lasciare ancora dentro il polpo, perché deve raffreddarsi gradatamente immerso nella sua acqua per rimanere tenero.
Quando è abbastanza tiepido scolarlo, eliminare il becco centrale e togliere solo parte delle membrane più scure tra un tentacolo e l'altro.
Noi preferiamo mille volte lasciare la pelle e le ventose: vuol dire lasciargli molto più sapore e veracità. Vedere tentacoli spellatissimi, lisci, bianchi e asettici fa un po' tristezza, specialmente verificando quanto si perde in gusto!
Ora, con le forbici della cucina, tagliarlo a pezzi non troppo piccoli e metterli in una ciotola capiente.
Unire i fagioli, i pomodorini e il sedano e mescolare bene, aggiustando l'olio e il sale, se serve, facendo attenzione a non eccedere perché le verdure sono già ben condite; infine insaporire con una generosa macinata di pepe.
Noi preferiamo lasciare insaporire tutto l'insieme ancora per un quarto d'ora-mezz'ora ... e poi a tavola perché ora il mare è qui!



mercoledì 9 settembre 2015

Rustici alle olive

Appetitosi, sempre apprezzatissimi e oltretutto molto semplici da fare: è per questo che sono uno dei nostri 'sfizi' preferiti!




Ingredienti: 

350 g di farina 00
16 g di lievito istantaneo per dolci
150 g di olive sottolio denocciolate e tagliate in 3-4 pezzi
70 g di parmigiano o grana  padano grattugiato
2 uova intere
100 g di olio extravergine d'oliva 
10 g di rosmarino fresco tritato 
2 rametti di timo fresco 
220 ml di latte intero fresco 
sale

Procedimento:


Noi troviamo molto comodo usare gli stampini multipli in silicone perché non c'è bisogno di imburrarli prima di riempirli.
Preriscaldiamo il forno a 180 gradi.
In una ciotola grande mescoliamo bene farina, lievito, sale, formaggio grattugiato, foglioline di timo e rosmarino tritato e olive.
In un'altra ciotola uniamo il latte, le uova intere e l'olio e sbattiamo con una forchetta, giusto per amalgamare il tutto e poi lo versiamo rapidamente nella ciotola contenente la farina e gli altri ingredienti solidi. A questo punto è importante mescolare rapidamente e con pochi giri di cucchiaio il composto, amalgamandolo grossolanamente, altrimenti l'impasto rischia di diventare colloso e troppo asciutto a fine cottura.
Con l'aiuto di un cucchiaio riempiamo gli stampini solo per metà perché lieviteranno e inforniamo subito per una ventina di minuti.
Alla fine della cottura, quando sono belli dorati, tiriamo fuori i rustici dal forno e aspettiamo qualche minuto prima di sformarli e lasciarli raffreddare su una gratella.
A dire la verità… succede spesso che ne mangiamo subito qualcuno… non resistiamo alla tentazione… e scoprirete perché la prima volta che li preparerete! 

domenica 6 settembre 2015

Zucchine ripiene


Sarà perché, oltre che buone, sono anche così graziose da vedere, a noi le zucchine tonde ripiene sono proprio "simpatiche"!
Oggi eccole farcite con ricotta e erbe aromatiche, ma si possono usare altri tipi di formaggi (mozzarella, scamorza, fontina, emmenthal...), e sono ottime anche con carne tritata, salsiccia, prosciutto... Davvero versatili! 




Ingredienti:

6 zucchine tonde 
200 grammi di ricotta 
100 grammi di ricotta affumicata (o parmigiano, pecorino...)
1 uovo
2-3 grissini sminuzzati (o un po' di pangrattato)
menta, timo e prezzemolo freschi
olio extravergine di oliva 
sale e pepe 

Lavare bene le zucchine e lessarle per 8-10 minuti in acqua bollente.
Scolarle, tagliare la calottina superiore e svuotarle (sono un po' ammorbidite, ma appena appena) con l'aiuto di uno scavino o con un cucchiaino, facendo attenzione a non bucare la buccia. Lasciarle scolare bene a testa in giù sullo scolapasta, anche per un'oretta, così si asciugano bene.
Intanto in una ciotola mescolare con una forchetta la ricotta e la ricotta affumicata grattugiata, l'uovo intero, le erbe aromatiche tritate, sale e pepe, un po' d'olio, qualche grissino tritato (o un po' di pangrattato), se serve, a seconda della consistenza del ripieno, che deve risultare morbido ma non troppo.
Prima di cominciare a farcirle, salare l'interno delle zucchine e insaporirle con un po' d'olio.
Riempirle con la farcia, disporle in una pirofila foderata di cartaforno con il loro "cappellino" accanto (ma non sopra, devono cuocere scoperte). Irrorarle con un filino d'olio.
Infornarle a 170 gradi finché sono morbide (ma non sfatte!) e il ripieno è dorato.
Sono buone sia tiepide che a temperatura ambiente.
È ora divertitevi a provare a prepararle con le varianti del ripieno che più vi fa gola!





martedì 18 agosto 2015

La Grecia nel bicchiere

Ferragosto! E tutti insieme, sul terrazzo, col pranzo che prevede come portata "regina" alcune succulente mega fiorentine cotte sul barbecue, accompagnate da melanzane e peperoni grigliati.   

Come partire per aprire il menù con qualcosa di stuzzicante ma leggero, per non togliere l'appetito in vista dell'arrivo della grigliata protagonista?
E magari con qualcosa di nuovo per la nostra tavola? 
Un'idea c'è, suggerita da parecchi pomodori nostrani che ho acquistato perché maturi al punto giusto, perciò davvero saporiti. E la prossima vacanza di Donna junior in Grecia ha dato un ulteriore spunto...E allora ecco i bicchieri (non bicchierini, volevo un antipasto e non un finger food, ma potrebbero benissimo essere preparati in versione mini con altrettanta buona riuscita! Anzi, mi sa che al prossimo aperitivo con le amiche li proporrò, anche perché sono davvero light, per cui certo doppiamente graditi!) 





Ingredienti (per 10 bicchieri ):

Kg 1.600 di pomodori ramati preferibilmente italiani e - importantissimo - ben maturi
20 grammi di colla di pesce (voglio ottenere una gelatina di tipo "cremoso"e non troppo sostenuta)
8-9 foglie di basilico
2 rametti di timo fresco
sale e pepe
una punta di cucchiaino di zucchero (per bilanciare l'acidità dei pomodori )
250 grammi di Feta greca 
20 - 25 olive nere                         
10 piccole foglie di basilico per decorare

Procedimento:

Per pelare i pomodori, dopo averli lavati, immergeteli in una capace pentola piena d'acqua bollente, scolandoli col mestolo forato dopo un minutino e poneteli nello scolapasta.  
Cercate di eliminare la pelle subito, finché sono ancora caldi, perché la pelle si indurisce e diventa più difficile pelarli se si raffreddano troppo. 
Ora passateli col passaverdure lasciando colare sia la polpa che la loro acqua in una ciotola, eliminando invece tutti i semini. 
Usare il passaverdure è necessario, con il frullatore solamente resterebbero i semi, che rovinerebbero il risultato finale.
Alla fine io ho ottenuto ml 1300 di passata bella densa, perché i miei pomodori erano particolarmente polposi e poco acquosi. 
Se vi accorgete, invece, che i pomodori che state usando sono un po' troppo acquosetti, eliminate, prima di passarli al passaverdure, un po' della loro acqua interna, per avere una passate bella densa.

              


Mettete la colla di pesce in ammollo in acqua fredda per sette-otto minuti.
Intanto versate un terzo circa della passata in un pentolino e portatela quasi a bollore.
Scioglietevi il sale, la puntina di zucchero, pepate e infine, sempre a caldo, unite la colla di pesce, mescolando accuratamente per scioglierla completamente.
Unite al resto della passata, insaporite con le foglie di basilico (spezzettate con le mani - il basilico non deve mai venire a contatto con lame di metallo altrimenti annerisce) e con le foglioline di timo. 
Assaggiate e eventualmente regolate sale e pepe. 
Mescolate un'ultima volta e versate nei bicchieri.
La passata è ancora liquida: ponete in frigo per almeno quattro, cinque ore per raggiungere la giusta consistenza, e io consiglio di preparare il tutto il giorno prima.
Al momento di servire, tirate fuori dal frigo una mezz'ora prima di gustarla perché se troppo fredda non si apprezza tutto il suo sapore. 
Guarnite ogni bicchiere con alcuni cubetti di formaggio Feta (a temperatura ambiente), con un paio di olive nere tagliate a metà e con una piccola foglia di basilico.
Se non vi piace la Feta, potete sostituirla con dadini di mozzarella. 
Ed ecco un'apertura di pasto che accontenta gli occhi (e quanto piace mangiare anche "con gli occhi" - a noi di "Cucinando con te" - lo sapete, vero?!) e ingolosisce in modo sicuramente light!




           

venerdì 14 agosto 2015

Super pasta con le canocchie


Se il pescivendolo, dopo averti venduto una bella orata da cucinare alla griglia, ti dice sorridendo "Fra un quarto d'ora mi arrivano delle "canoce" freschissime", tu cosa fai?
Io ho aspettato un quarto d'ora e le ho acquistate molto volentieri, pregustando già uno speciale piatto di pasta al profumo di mare! 
La canocchia, chiamata anche cicala di mare o pannocchia, è un crostaceo che secondo me si presta soprattutto a essere gustato nei primi piatti




Ingredienti:

8 grosse canocchie
400 g di fusilli
1 bottiglia di passata di pomodoro
mezza piccola cipolla rossa
20 pomodorini ciliegia
un paio di fette di filone di pane casereccio 
prezzemolo, timo fresco, basilico
olio extra vergine d'oliva
sale e pepe
mezzo cucchiaino di zucchero

Procedimento: 

In una larga padella antiaderente ho fatto appassire lentamente in olio e un po' d'acqua mezza cipolla tagliata sottilissima, coprendo col coperchio perché non soffriggesse troppo.
Quando questa è "maturata" ho aggiunto la passata di pomodoro, un filo d'olio, sale e una puntina di cucchiaino di zucchero. Sempre coperto ho portato a cottura, dolcemente e mescolando spesso.
Intanto ho lavato e diviso a metà i pomodorini, e strizzato via il grosso dei semi e dell'acqua (poca, erano belli polposi), e li ho salati nella parte tagliata.
Nel mixer ho tritato abbastanza grossolanamente la mollica del pane insieme a abbondante basilico e timo, poi l'ho trasferita in una ciotola, completando con un po' d'olio.
Con questo trito aromatico ho farcito i pomodorini e li ho posti in un cestino d'acciaio per  grigliare, appoggiandolo quindi sulla piastra del barbecue, (il nostro è a gas), dove hanno cotto a 150-160 gradi coperti dalla calotta, fino a quando sono risultati appassiti.




In mancanza del barbecue, d'inverno, faccio la stessa operazione ponendoli in forno, su teglia coperta da carta forno, a 150 gradi, e vengono benissimo ugualmente.
Teneteli poi da parte.
Quando sugo in padella e pomodorini farciti erano pronti, ho iniziato la cottura della pasta.
Ho optato per i fusilli, uno dei nostri formati preferiti per la sua caratteristica di avvolgersi ben bene nel sugo...
Subito dopo ho unito le canocchie, intere, al sugo di pomodoro, mescolando con delicatezza e coprendo, spegnendo dopo due, tre minuti. Ho seguito il consiglio della pescivendola di evitare di sgusciare le canocchie per non farle "disfare" nel sugo.  Invece, come suggeritomi, quando ho spento il fuoco, con l'aiuto di un trinciapollo (o una robusta forbice), ho eliminato le taglienti parti finali piatte della coda.




A metà cottura della pasta l'ho scolata dalla pentola col mestolo forato (o "schiumarola") e l'ho trasferita nella padella col sugo, aggiungendo qualche mestolo d'acqua di cottura mano a mano che i fusilli, così cotti "risottati" a fuoco vivace, giungevano a fine cottura, insaporendosi al massimo di tutti gli ingredienti .
Alla fine, via dal fuoco, ho aggiunto una spolverata di prezzemolo tritato, un po' di pepe, una regolata di olio e di sale (se serve) e, per ultimi, senza più mescolare, i golosissimi pomodorini farciti disposti qua e là . 
Davvero una bontà, profumata e appetitosa...immediatamente ...DI-VO-RA-TA !!! 

          

martedì 11 agosto 2015

I fusilli "romantici" dell'anniversario

Ieri sera, poco prima delle sette, lui è arrivato a casa e porgendomi un bellissimo vaso con orchidee violette, mi ha detto: "L'ho trovato a bordo strada…"."Ma che bello, chi te lo ha portato?".
Già, lui è medico e ogni tanto qualche sua paziente lo "coccola" arrivando in ambulatorio con dei fiori o una confezione di vino.
Mentre chiedo questo ci raggiunge lei, donna junior, che rotea gli occhi in alto con espressione esasperata…per la scemenza che ho appena detto... "Ma mamma!!!". E esce, gli amici la aspettano.
"Oh, già, il nostro anniversario…grazie!"
Ti sei ricordato. Io no…
Devo "rimediare"!
Lui ancora: "Vuoi che andiamo fuori a cena?"
A quest'ora arriva affamatissimo. Tre secondi e realizzo: agosto infuocato e la nostra bellissima città piena di turisti, ovvero ristoranti tutti pieni e scaldata assicurata…
Ed in frigorifero -  per fortuna! Coincidenza pura! - ci sono delle belle mazzancolle già pulite e polpose, che mi hanno invogliata giusto la mattina.
E allora… cenetta noi due, e che sia "romantica", anche se pensata all'ultimo momento. E con il condizionatore acceso!





Ingredienti: 
(Le dosi questa volta sono per due, ma "robuste"…)

200 g di fusilli integrali di semola biologica ( Delverde)
1 piccolo peperone rosso tagliato a listarelle
180 g di pomodorini datterini
150 g di mazzancolle già pulite
2 cucchiai di pinoli
1 arancia non trattata
timo e basilico freschi
origano di Sicilia essiccato
olio extravergine d'oliva
sale
pepe
zucchero

Procedimento:

Riempio d'acqua una pentola alta per la cottura della pasta e accendo il gas. Via! 
in un padellino antiaderente tosto brevemente i pinoli ( ci mettono solo pochi istanti!) e li verso poi subito in una ciotola. 
Nello stesso padellino caldo faccio appena appassire con olio le listarelle di peperone e quando sono pronte insaporisco con sale e una bella dose di origano.
Intanto in una larga padella antiaderente scotto a fuoco vivace i pomodorini tagliati a metà cosparsi con un po' di sale e mezzo cucchiaio di zucchero, li mescolo bene e infine condisco con olio e abbasso la fiamma, cuocendoli ancora per 4-5 minuti.
Li trasferisco nella ciotola dove ho messo precedentemente i pinoli e li insaporisco con parecchio timo e basilico ( spezzettato con le mani!).
Intanto nella pentola l'acqua ha raggiunto il bollore; salo e getto la pasta, calcolando una cottura molto al dente.
Nella stessa padella usata per i pomodorini cuocio le mazzancolle con solo mezzo cucchiaio di olio per un paio di minuti. Quindi unisco alle mazzancolle in padella i peperoni, i pinoli tostati, i pomodorini e col rigalimoni incido la metà abbondante della scorza dell'arancia, evitando con attenzione il bianco amaro, facendo cadere sul sugo tante piccole zeste. 
Per ultimo scolo la pasta molto al dente, prendendola con un mestolo forato perché voglio conservare l'acqua di cottura, e aggiungo i fusilli al sugo preparato.
Mescolo molto bene a fuoco vivace, aggiungendo poco a poco qualche cucchiaiata dell'acqua calda di cottura, finché raggiungo il grado di cottura della pasta desiderato.
A me piace cuocere la pasta così ( è chiamata pasta "risottata") perché in questo modo,cioè completando la cottura nel sugo, il sapore del condimento penetra meglio nella pasta e tutto l'insieme viene esaltato e risulta legato.
Ecco, una controllata al sale, una bella macinata di pepe e… manca solo di portare in tavola la bottiglia freddissima di prosecco… che in frigo non manca mai!
Ah, ma vedo che al vino ha già pensato…lui, che sta guardando con occhio luccicante non me… ma la bella pasta che arriva!
E buon anniversario!!!





lunedì 27 luglio 2015

Ritornare.

E… eccoci qui, noi due, mamma e figlia, con le nostre ricettine, qui in cucina e con voi…
Si, lo sappiamo bene, è passato più di un anno dalle nostre ultime "pagine"…

Più di un anno, e che anno…
Sono successe molte, moltissime cose, belle e brutte, bellissime e bruttissime, alcune impossibili…ma sono accadute.

E siamo qui, ora, e sorridiamo, e se ci siete anche voi siamo ancora più contente…
Andiamo avanti?!...